Quella in Sud Sudan è l’ultima delle guerre africane. Una guerra che è scoppiata nel più giovane dei paesi del continente. Il Sud Sudan infatti è arrivato all’indipendenza solo l’undici di luglio del 2011 e dal dicembre dello scorso anno è devastato da una guerra civile che ha già prodotto migliaia di morti e centinaia di migliaia di profughi.
Ma da dove viene questo conflitto?… Continua la lettura
Meriam Yehya Ibrahim, la cristiana che era stata condannata a morte per apostasia, poi liberata il 23 giugno, ha lasciato il Sudan e sta per arrivare in Italia.
Dopo la scarcerazione, Meriam è rimasta nell’ambasciata statunitese di Kartoum dove si è rifugiata per rimanere al sicuro da rischi di linciaggio da parte della folla che la considera, alla stregua di chi l’aveva condannata, colpevole di apostasia e adulterio.… Continua la lettura
A 100 giorni dal rapimento delle studentesse liceali da parte di Boko Haram in Nigeria. La preside della loro scuola lancia al mondo un appello: non affievolite la vostra voce, non dimenticate la vostra denuncia. Ne ho parlato questa mattina nel corso della trasmissione Tutta la Città ne parla su Radio3 ed ecco quanto scrivevo un mese fa su questo blog.… Continua la lettura
È il momento della ritualità per quanto riguarda il genocidio in Ruanda. Il ventennale è un anniversario che si presta, del resto. Non solo per la cifra tonda, ma soprattutto per le cifre del Ruanda: un paese in formidabile crescita economica, una nazione allettante dal punto di vista degli investitori internazionali, una classe politica che dal genocidio non è mai cambiata, un presidente che non esita ad arrivare ai ferri corti con i suoi omologhi più potenti europei e occidentali.… Continua la lettura
Entrarci non è facile. Bisogna fare domanda alle autorità, bisogna essere accreditati come giornalisti, bisogna avere l’autorizzazione dell’Organizzazione Internazionale dei Migranti (OIM), agenzia delle nazioni unite che gestisce questo campo. Quando ci si entra si capisce il perché di tutta questa burocrazia.
Il campo è letteralmente una bomba ad orologeria: ventimila persone ammassate all’interno di un compound delle Nazioni Unite, con poco spazio, con una promiscuità intollerabile, con un livello di tensione enorme.… Continua la lettura
Il pilota bielorusso annuncia che arriveremo a Juba in 45 minuti, indica le uscite di sicurezza dell’elicottero, ci consiglia di mettere le cuffie e poco dopo le grosse eliche frustano l’aria, sollevano vortici di polvere.
Esattamente dopo tre quarti d’ora la città di Juba appare in lontananza. Brilla, letteralmente, nella savana immersa nella luce del tramonto. A brillare sono tutti i tetti di lamiera di questa giovane città che vista dall’alto promette il caldo soffocante che, puntualmente poi elargisce ai suoi ospiti.… Continua la lettura