Inevitabile constatarlo: la società americana è vittima di una forte spaccatura tra bianchi e neri che fa pensare che gli anni cinquanta e sessanta del secolo scorso e le lotte di Martin Luther King, di Malcom X, di Mohammad Alì non siano poi così lontane. Ciò che è successo a Dallas è la prova che questa spaccatura ancora agisce nella società americana.… Continua la lettura
Eccola! E’ arrivata, puntualissima. Anzi, addirittura un po’ in anticipo…non è nemmeno primavera. Ovviamente (e questo “ovviamente” mi fa venire i brividi) alludo alla ennesima e attesa strage di migranti.
Da qualche ora si susseguono le solite dichiarazioni, le solite immagini, gli stessi servizi in televisione, nelle radio, sui giornali. Si sentono i soliti esperti i quali ripetono le solite cose.… Continua la lettura
Non voglio perdere tempo a commentare le parole di Roberto Calderoli rivolte alla ministra Kyenge. Si commentano da sole e in modo più efficace di come potrei fare io. Di fatto Calderoli definisce un ministro della Repubblica un “orango”. Di conseguenza esprime una opinione sul governo e sulla Repubblica che questo rappresenta. Ma anche Calderoli è un rappresentante (purtroppo) di questa Repubblica.… Continua la lettura
La firma è nota: quel Magdi Cristiano Allam che, da ex immigrato, come si definisce lui stesso, è diventato “più realista del re”. Un po’ come i poveri arricchiti che riescono a mostrare tutta l’arroganza, l’ostentazione, il cinismo che alcuni ricchi veri, quelli che lo sono da sempre, non hanno bisogno di mostrare.
Ecco, lui è riuscito a scrivere un articolo infarcito dei peggiori luoghi comuni sulla nomina a ministro dell’integrazione della dottoressa congolese Cécile Kyenge.… Continua la lettura
Scusate se insisto, ma credo che parlare del Sudafrica e del ruolo, non solo economico e politico, ma anche (e forse soprattutto) simbolico, che questo paese svolge oggi per il continente africano sia molto importante. Nell’immaginario di molti il Sudafrica è il paese voluto da Mandela, il paese arcobaleno, il paese dove la popolazione nera ha vinto sul razzismo, un esempio di democrazia, di convivenza e di sviluppo africano. … Continua la lettura
Quattro anni fa, come oggi, a Milano veniva ucciso Abba, un giovane italiano con la pelle nera. Ad assassinarlo a sprangate due italiani, padre e figlio. Abba era colpevole di avere rubato nel loro esercizio delle patatine. L’episodio non merita commenti. Ciò che a distanza di quattro anni vale la pena valutare è se quel drammatico fatto ha cambiato un po’ la percezione degli italiani e dei milanesi sulla società (ormai) multietnica nella quale viviamo. … Continua la lettura